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Il gioco di Alice e da cosa è nato

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  1. .Reda.
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    Come sapere le autrici hanno inserito nell'opera molteaspetti della società di ieri e di oggi

    Es. l'hikikomori, la moda gothica e quella vittoriana, l'idea dell'alchimia ect...

    Il gioco di Alice però sembra essere stato preso (come nome) dalla fiaba di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Per chi non lo sapesse il gioco di Alice,l'Alice Game, è il "gioco" mortale che queste bambole devono finire.
    Alice Game è il gioco dove ogni bambola deve combattere contro la sua avversaria e ucciderla, così da prendere la sua Roza Mystica, ovvero la fonte della loro vita, una sorta di anima insomma. Una bambola senza la sua anima tornerebbe ad essere un semplice soprammobile senza vita.
    Dato che lo scopo del gioco è far rimanere solo una Rozen Maiden, tecnicamente la bambola vincente dovrebbe sottrarre la fonte di vita dell'avversaria così da incorporarla e "migliorarsi", in questo modo si può candidare a diventare Alice, la bambola perfetta.
    Questo è l'unico vero destino che attraversa le Rozen Maiden.

    COme sappiamo tuti, la storia di Alice nel paese delle meraviglie narra la storia di Alice, bambina molto vispa che un giorno molto caldo invece di prepararsi per una festa dove deve cantare, fugge in giardino e lì incontra un coniglio bianco con panciotto e orologio. La bambina lo segue ma vive mille peripezie prima di poter tornare a casa.

    Il coniglio bianoc è chiaro riferimento a Laplace nell'opera, l'orologio sarà quello di Shinku e se notate Shinku è la prima a vedere Laplace nell'N-filed (almeno nel corso della narrazione) .

    Ma ora passiamo alla storia.

    Ecco la vera Alice che ispirato così tanto Carrol e Le autrici

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    Alice nel libro originale
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    Dietro il nome di Lewis Carroll, l’autore di Alice, si nasconde in realtà un reverendo, professore di matematica al Christ Church College di Oxford: Charles Lutdwige Dodgson (Daresbury, 1832 – Guilford, 1898). La sua esistenza, apparentemente piuttosto piatta, metodica, rigidamente ordinata, è caratterizzata dalla balbuzie, dalla passione per la fotografia e per il teatro.

    Con il suo vero nome pubblicò diversi saggi di matematica e logica, ma sarebbe stato del tutto dimenticato se non fosse stato per il suo alter ego, ‘Lewis Carroll’, il nome con il quale firmò le prime poesie nonsense apparse sulle riviste a partire dal 1855 circa.

    Così il timido Charles si trasforma in Lewis, narratore infaticabile di storie strampalate e prestigiatore per un piccolo pubblico di bambine, prevalentemente figlie di colleghi e amici.

    Tra queste bambine, un’importanza determinante ebbero le figlie di Henry Gorge Liddell, decano del Christ Church College dal 1855 e celebre grecista, coautore, fra l’altro del dizionario Liddell-Scott. Le tre sorelle Liddell, Lorina, Alice ed Edith, trascorrevano molto tempo insieme al professor Dodgson.

    Fu per la piccola Alice e le sue sorelle che, durante una gita in barca sul fiume Isis, il pomeriggio del 4 luglio 1862, Lewis Carroll inventa quelle che diverranno le Alice’s Adventures in Wonderland. Il ricordo di quella gita in barca è rimasto nella poesia introduttiva della versione definitiva, All in the golden afternoon.

    In realtà, ci volle ben più di un pomeriggio perché la storia iniziata sul fiume assumesse la forma che conosciamo noi. La piccola Alice insistette tanto perché Lewis Carroll la mettesse per iscritto, così, dopo vari tentativi, nel 1864 l’autore rielaborò la storia, intitolata Alice’s Adventures Under Ground, per regalarla, vergata di suo pugno e completa delle sue illustrazioni, alla bambina che l’aveva ispirata. La dedica recita: “A Christmas Gift to a Dear Child in Memory of a Summer Day”.[10] La prima versione di Alice, dunque, fu scritta proprio per una bambina, come altri classici della letteratura per l’infanzia[11].

    Il carattere di Alice Plesance e quello della protagonista del libro è completamente diverso. Carroll narrò la storia per la prima volta in onore delle sorelle Liddell (la maggiore Lorina, Alice e Edith) durante una gita in barca!

    Si dice che che a lui piacevano soltanto le bambine, in modo particolare in età compresa fra i nove e i dodici anni. E in una frase molto carrolliana, lo ammise: "Amo i bambini, eccetto i maschi".
    Quando conobbe Alice Liddell, la piccola aveva quattro anni e Dodgson ventiquattro. All'inizio rimase ammaliato da Lorina, la sorella maggiore, che di anni ne aveva sette. E c'era ancora una terza sorella, la piccola Ethel, di due. Erano le figlie di uno dei decani di Oxford. Dodgson le vedeva giocare nel giardino del decanato e andava in brodo di giuggiole. Incominciò ad andare a trovarle tutti i giorni, fino a irritare la signora Liddell con la sua presenza. Faceva foto e regali alle bambine e scriveva loro delle lettere. Con il passare degli anni, Alice diventò la prediletta. La fotografava vestita da mendicante, con gli stracci che lasciavano scoperte le spalle e parte del petto della bambina; all'epoca (lui era ancora giovane) non osava andare oltre. Durante l'estate prese l'abitudine di fare gite in barca con le sorelle Liddell; nel corso di quei viaggi meravigliosi raccontava loro storie che improvvisava al momento.
    Un giorno, il 4 luglio 1862 (Carroll aveva trent'anni, Alice dieci), Dodgson raccontò alle bambine una storia stupenda, la cui protagonista era una certa Alice che cadeva nella tana di un coniglio bianco. Alice, entusiasta, gli chiese di scrivere il racconto e regalarglielo. E Carroll, sempre rapito dalla sua bella, si mise all'opera la sera stessa. Il manoscritto della prima versione del libro, intitolato Le avventure di Alice sottoterra e illustrato con disegni dello stesso Dodgson, fu ultimato soltanto a novembre del 1864. Il rapporto fra Carroll e Alice era ormai andato in frantumi; tuttavia, lui gliene fece dono.
    La rottura avvenne nell'estate del 1863, dopo un diverbio con la signora Liddell. Alcuni biografi affermano che Dodgson chiese la mano di Alice e fu respinto in malo modo (la bambina aveva undici anni, lui trentuno), tanto che l'amicizia cessò del tutto. Molto tempo dopo, tuttavia, una Lorina ottantenne scrisse alla sorella Alice rammentando i particolari della lite con Carroll: "Quando cominciasti a crescere il suo atteggiamento nei tuoi confronti diventò troppo affettuoso e mamma glielo fece notare; lui si offese tanto che tutto finì in quel momento".
    La signora Liddell aveva sempre nutrito una profonda e comprensibile diffidenza verso quello strano giovane diacono che si ostinava a passare il tempo appiccicato alle sue figlie come un cataplasma. Inoltre, Carroll aveva il vizio di toccare: baciava sempre le bambine, le faceva sedere sulle sue ginocchia, le accarezzava in continuazione. E scriveva loro missive da vero innamorato (dopo la rottura, la madre di Alice obbligò la bambina a stracciare tutte le sue lettere). FU allontanato per sempre dalla sua Amata Alice.
    Mentre Alice cresceva lontano da lui, si sposava con un giovane bello e volgare e conduceva un'esistenza convenzionale, la vita di Dogson si faceva sempre più eccentrica. Incominciò ad avere decine di amiche-bambine che adescava con stratagemmi puerili. Per esempio, viaggiava con una valigetta colma di giocattoli: figure da ritagliare, forbicine, pupazzi. Quando incontrava una bambina in treno, subito apriva il suo baule delle meraviglie. E incominciò a trascorrere le estati a Eastbourne, una cittadina della costa dove poteva abbordare le piccole con facilità. Teneva persino in tasca qualche spilla da balia nel caso capitasse di dover raccogliere le sottane delle bambine per passeggiare mano nella mano lungo la riva del mare. Alla fine di ogni anno annotava, come fosse un dongiovanni, la lista di tutte le sue conquiste. Nel frattempo aveva pubblicato Alice nel paese delle meraviglie, che era la versione appena ritoccata del manoscritto originale.

    L'autore del libro in una foto d'epoca
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    Ma Alice venne rielaborata ancora: nel 1889 esce la versione per bambini “da zero a cinque anni”, intitolata Nursery Alice e corredata dalle illustrazioni di Tenniel, stavolta colorate. Un’altra rielaborazione fu effettuata dallo stesso Carroll per il teatro, con il titolo Alice on Stage.

    Si continua dicendo che trascorse la sua esistenza, in una frustrante successione di bambine che si sedevano sulle sue ginocchia e che poi crescevano e lo abbandonavano ("l'amore dei bambini è una cosa effimera"). Tutte le piccole che baciò con foga e per le quali inventava mondi fantastici conservarono di lui un ricordo meraviglioso: le relazioni che intrecciava erano senza dubbio malsane, ma pare che non nuocessero alle creature. Io immagino Dodgson invecchiare come uno zitellone, senza azzardarsi a respirare per non svegliare la bambina (una bambina qualsiasi) che dorme sul suo grembo: e mi commuove. Tutto questo amore a vuoto, tanta impossibilità, l'infinita solitudine e l'abbandono. La vita di Carroll fu una malinconica vita al limite, sul sottile confine tra il senno e la pazzia.
    E il suo più grande amore, la passione primordiale seguita come pallidi calchi dalle altre, fu Alice Liddell. Il ricordo di Alice racchiudeva l'innocenza della prima volta, un battere di remi nell'acqua, il lampeggiare del sole tra le foglie, il calore della giovinezza e dell'estate, la bellezza del mondo e delle cose. E Dodgson lo disse chiaramente quando scrisse a Alice nel 1885 (lui aveva 53 anni e lei 33) per chiederle il manoscritto originale delle Avventure di Alice sottoterra, del quale voleva fare un'edizione facsimile: "Mia cara signora Hargreaves [il suo nome da sposata], suppongo che questa le parrà una voce dall'oltretomba, dopo tanti anni di silenzio; tuttavia […] l'immagine mentale di colei che per tanti anni è stata la mia amica-bambina ideale è come sempre vivida. Da allora ho avuto tante amiche-bambine, ma non è stata mai la stessa cosa".
    Molti anni dopo, nel 1928, Alice fu costretta a mettere all'asta quel manoscritto. Aveva 76 anni e viveva sola con Caryl: i due figli maggiori erano morti nella prima guerra mondiale e il marito era deceduto circa due anni prima. Povera e anziana, fu proprio il regalo di Carroll a salvarla dalla miseria e a permetterle di sistemare la sua casa che cadeva a pezzi. In occasione dell'asta vi furono manifestazioni pubbliche e celebrazioni a cui Alice partecipò rivivendo con grazia e ingegno il suo ruolo di musa letteraria. Fu così che negli anni della vecchiaia Alice fece ritorno al tiepido fiume della sua infanzia e tornò a essere Alice nel paese delle meraviglie.

    Molti saggi affermano che la madre lo allontanò perchè ha persino chiesto la mano di Alice Liddel ma in verità pare che non fosse pedofilo ne che ha mai chiesto la mano di nessuna bambina, e le foto le fece perchè Alice gli ispirò tantissimo la storia.

    Si ringrazia il forum http://nocturne.forumfree.net/ per alcune info e foto
    Si ringrazia il sito http://www.intralinea.it/intra/vol5/alice/lewiscarroll.htm per le info sull'autore
     
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  2. *Sui-chan*
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    KYAAAAAAAAAAAAAAAA E' LEIIIIII!!!!!!!!!! QUELLA MALEDETTA ALICE IN BIANCO E NERO!!! E' LEI CHE MI PERSEGUITA COL SUO LIBRO IN INGLESE!!!!! image image FARA' QUESTA FINE!!!
     
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  3. .Reda.
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    O.o si ma senza di lei le Rozen non prendevano forma....
     
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  4. Sempai_Nori
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    Si si i giapponesi hanno preso molto spunto da quel racconto ne hanno fatte varie serie animate..in più ora arriverò il film con jhonny deep e Tim burton !!!
     
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  5. .Reda.
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    Già^^
     
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  6. Sempai_Nori
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    SPOILER (click to view)
    c'è solo una parola al mondo che odio il già vi prego non usatela mi manda in bestia e meno che meno usatela con yura lei vi può uccidere!!


    :D
     
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  7. .Reda.
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    Scusa O.o allora dico

    "Vero, ora cè il film!"
     
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  8. Misaki.chan
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    Gi... ehm, giusto^^.
     
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  9. *Sui-chan*
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    °-° io la parola mica l'ho capita .__________.
     
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  10. .Reda.
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    Ho detto Già (pardona Nori!!!!!) e a quanto pare on le paice
     
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  11. *Sui-chan*
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    ah già è vero!!

    °-° ops... xD
     
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  12. Sempai_Nori
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    :) no no la odio prorpio è una parola orribile sempra haaaaaa la odio !!!!!
     
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  13. .Reda.
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    va bene^^
     
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  14. *Sui-chan*
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    vabeH, non la diciamo più ;)
     
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13 replies since 21/8/2008, 11:49   156 views
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